Photo: McLaren F1 Team
Nonostante la filosofia "Papaya rules" della McLaren, che da tempo si impegna a trattare entrambi i piloti allo stesso modo, l'amministratore delegato Zak Brown ha ammesso che la squadra potrebbe adottare ordini di scuderia nel decisivo Gran Premio di Abu Dhabi di domenica.
La McLaren è tradizionalmente orgogliosa dell'equità tra i suoi piloti, evitando qualsiasi forma di trattamento preferenziale. Tuttavia, con la squadra e lo sport che si avviano verso uno dei momenti decisivi dell'era ibrida, Zak Brown ammette che potrebbe essere necessaria una certa flessibilità.
Parlando a Sky F1, l'amministratore delegato della McLaren ha confermato che gli ordini di scuderia sono assolutamente possibili se il quadro competitivo dovesse diventare inequivocabile durante la gara.
"Certo", ha detto Brown quando gli è stato chiesto se la McLaren sarebbe intervenuta strategicamente, "siamo realistici. Vogliamo vincere questo campionato piloti. Arriviamo al weekend dando a entrambi le stesse opportunità, anche se il divario di punti è quello che è. Ma se, una volta in gara, dovesse risultare chiaro che uno dei due ha una reale possibilità e l'altro no, faremo il necessario".
Norris arriva ad Abu Dhabi con un margine di 16 punti sul compagno di squadra Oscar Piastri, anche se Max Verstappen si trova tra loro in classifica, a soli 12 punti dal leader del campionato. Entrambi i piloti McLaren hanno minimizzato la prospettiva di ordini di scuderia all'inizio della settimana, e il team principal Andrea Stella ha precedentemente indicato che erano "liberi di correre". Le ultime dichiarazioni di Brown, tuttavia, sottolineano che le circostanze possono cambiare rapidamente in una gara decisiva per il titolo.
"Sarebbe una follia non farlo", ha proseguito, "Non perderemo un campionato perché stavamo cercando di proteggere un terzo e un quarto posto, o un sesto e un settimo. Vedremo come si svolgerà la gara, ma il campionato viene prima di tutto".
Brown ha anche sottolineato che sia Norris che Piastri comprendono l'obiettivo più ampio.
"È uno sport di squadra. Se uno di loro non può vincere, vogliono che vinca l'altro. Sono giocatori di squadra, lo abbiamo visto l'anno scorso. Non è insolito in nessuno sport che i compagni di squadra facciano sacrifici per dare alla squadra ciò di cui ha bisogno".
Mentre la McLaren si prepara a un finale pieno di tensione a Yas Marina, il messaggio è chiaro: la parità di trattamento rimane la base, ma la possibilità di incoronare un campione del mondo può richiedere un'azione decisiva e pragmatica.
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