Perché la protesta della Red Bull contro George Russell al GP di Miami è stata respinta

Photo: Getty Images / Red Bull Content Pool

05. 05. 2025 12:05 CET
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Perché la protesta della Red Bull contro George Russell al GP di Miami è stata respinta

Tereza Hořínková

Tereza Hořínková

La giornalista di News.gp e una ragazza con grandi sogni

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La FIA ha spiegato perché ha respinto la protesta della Red Bull contro il pilota della Mercedes George Russell dopo il Gran Premio di Miami.

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Dopo il Gran Premio di Miami, la Red Bull ha protestato contro il pilota della Mercedes George Russell, sostenendo che non ha rallentato abbastanza durante un periodo di bandiere gialle. Max Verstappen, che si è classificato quarto proprio dietro a Russell, ha riferito via radio che Russell potrebbe non aver rispettato le regole.

La Red Bull sperava che se Russell avesse ricevuto una penalità di cinque secondi, Verstappen sarebbe stato promosso al terzo posto. La Red Bull ha sostenuto che Russell, pur avendo alzato l'acceleratore quando sono state esposte le bandiere gialle, non ha ridotto la velocità a sufficienza, violando così la regola FIA 26.1 a), che impone ai piloti di rallentare chiaramente e di essere pronti a cambiare direzione.

La Mercedes ha risposto affermando che togliere l'acceleratore è una pratica standard quando si rallenta in zona di bandiere gialle e che Russell ha fatto esattamente questo, più di quanto Verstappen possa aver osservato.

La FIA ha esaminato i filmati e i dati di bordo dell'auto di Russell e ha confermato che ha alzato l'acceleratore di circa il 25%, provocando un calo del 30% della coppia del motore.

La FIA ha rilasciato la seguente dichiarazione:

"La regola prevede che il pilota abbia 'ridotto in modo evidente la velocità' in una zona di bandiere gialle, ma non specifica se ciò significhi ridurre la velocità assoluta o ridurre la velocità rispetto alla velocità di gara regolare nella parte pertinente della pista".

"La velocità della vettura 63 nella zona delle bandiere gialle è stata notevolmente ridotta rispetto alla velocità di gara regolare, ma la velocità assoluta durante il passaggio nella zona delle bandiere gialle è aumentata leggermente.

"I commissari stabiliscono che il requisito dell'articolo 26.1 a) relativo alla riduzione della velocità in una zona di bandiere gialle può riguardare solo una riduzione relativa alla velocità di gara regolare, poiché la riduzione della velocità assoluta può, a seconda della parte della pista in cui viene esposta la bandiera gialla, rappresentare una conformità o una non conformità ai regolamenti, mentre una riduzione della velocità relativa segnala sempre che il pilota ha riconosciuto e rispettato la bandiera gialla. Ad esempio, in una zona di frenata, la velocità assoluta può essere ridotta senza necessariamente rispettare il regolamento".

Sulla base di questo ragionamento, i commissari hanno respinto la protesta della Red Bull. Il team ha anche perso il deposito di 2.000 euro per aver presentato il reclamo.

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